Dicembre: Più libri Più Liberi, RadioLibri.it e i bilanci da evitare


Ci siamo, è dicembre. Abbiamo fatto di tutto per evitarlo, usando quel lunedì 30 novembre per proteggerci da un mese che non era ancora arrivato e non doveva arrivare. Come il mantello dell’invisibilità di Harry Potter, avevamo ancora quel lunedì, ben piantato nelle nostre agende a dimostrare che non era ancora arrivato il momento per la fine dell’anno. E invece eccolo attorno a noi, ci ha chiuso in un angolo fatto di dolciumi accatastati nei corridoi dei supermercati e strenne natalizie che tentano di sollevare le sorti di un Paese e del suo PIL sempre in affanno.



Guardare in cagnesco, in "orsesco" o in "tigresco" (animali ben più adatti per dimostrare il nostro malcontento), chi sta addobbando gli alberi di Natale nelle vetrine o i bambini che canticchiano a ciclo continuo le canzoncine che toccherà ai loro genitori ascoltare inebetiti alle recite e i saggi di cui saranno disseminati i prossimi giorni, non servirà a nulla. Dicembre è fra noi ed è meglio prepararsi ad affrontare tutte le insidie che ci presenta: la scelta dei regali, i pranzi e le cene con parentame asfittico sempre uguale a se stesso ("l’unica cosa che può cambiare nei pranzi di Natale è il colore dei vestiti dei parenti di turno", parola di Nick Hornby), l’IMU, il divertimento obbligatorio di San Silvestro e soprattutto, se tutto questo non ci fosse bastato e il mix di alcolici e dolciumi ingurgitato non ci avesse stremato, anche il bilancio che ogni fine d’anno presenta. Cosa volevamo fare e cosa abbiamo fatto. Leopardi e Pirandello insegnano: i bilanci sono merce avariata. 

Distraetevi! Provate allora con una passeggiata, magari fra gli stand della quattordicesima fiera della piccola e media editoria, che è in corso al Palazzo dei Congressi a Roma in questi giorni (dal 4 all’8 dicembre). Con i suoi 1.000 relatori, 380 marchi editoriali e più di 300 incontri e interviste con autori, editori ed esperti del settore, offrirà di certo qualche appiglio alla nostra mente per non pensare alla fine dell'anno. Se poi girare fra gli stand e far scorrere fra le mani centinai di libri non dovesse bastare e la nostra mente si rifiutasse di leggere, anche perché nel delirio della fiera non è semplice isolarsi davanti a un buon libro, niente paura: c’è sempre la radio. 

È nata da poco Radio Libri (www.radiolibri.it), una web radio che punta a portare l’amore per i libri e il piacere che il lettore trova nel porsi davanti e dentro l’oggetto libro anche a coloro che non possono, per loro ‘sfortuna’, vivere in continua simbiosi con i mondi paralleli che un romanzo o una raccolta di poesie rappresenta. Questo nuovo soggetto ci permetterà di girare per la fiera con le nostre adorate cuffiette collegate allo smartphone, ascoltando ciò che sta accadendo dalla parte opposta del Palazzo dei Congressi, regalandoci così il dono dell’ubiquità. E se non basta ancora, potremo ascoltare una delle ottanta rubriche che gli ideatori di questo progetto (Matteo Fago, Carlo Mancini e Giorgio Gizzi) si sono inventati per parlare di libri da tutti i punti di vista, parlando di chi i libri li produce, li pubblica, li vende e naturalmente li legge.   

Distratti abbastanza per evitare bilanci pericolosi? Bene, nel caso abbiate ricadute, oggi alle 12:00 in fiera sarà presente Annie Ernaux, alle 14:00 Dacia Maraini, alle 15:00 Carola Susani, Lidia Ravera ed Elena Stancanelli sul concetto di «classico» e alle 16:00 Boris Pahor.


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